Ruta angustifolia - Ruta a brattee strette - ATLANTIDES: Miscellanea di Ambiente, Natura, Cultura

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Ruta angustifolia - Ruta a brattee strette

Ruta a brattee strette
   E' una pianta erbacea perenne a base legnosa di piccole o modeste dimensioni, Camefita suffruticosa il sistema Raunkiær. Appartiene alla famiglia delle Rutaceae.
La base legnosa si presenta irregolare, di colore grigio con varie sfumature e, negli esemplari più vecchi, talora è variegata in maniera tipica, come nell'esempio allegato. Il suo sviluppo, nel complesso, è piuttosto limitato e la morfologia generale delle piante è determinata principalmente dalla parte erbacea.
Le piante si sviluppano erette con almeno un fusto rigido singolo. Molto spesso sono ampiamente ramificate già dalla base, fino ad assumere un portamento cespitoso. I fusti principali sono tutti fioriferi e i rami secondari, quando presenti, anche se di piccole dimensioni, terminano anch'essi con un'infiorescenza pauciflora.
L'altezza massima viene raggiunta alla fruttificazione ed è, normalmente, di alcune decine di centimetri. Quella maggiore rilevata, nelle popolazioni osservate, era di alcuni centimetri superiore al metro.
I fusti erbacei sono a sezione circolare, di colore verde cinerino un po' opaco, con la superficie vagamente crespa o, talora, anche in maniera piuttosto evidente.
Le foglie sono 2-3pennatosette a disposizione alterna lungo il fusto. Il colore è ugualmente un verde cinerino un po' opaco. Le foglie inferiori sono lunghe dieci-dodici centimetri e decrescono  lungo il fusto, ma in maniera abbastanza limitata. In condizioni di sviluppo mediamente favorevole, le piante appaiono fogliose fino all'area dell'infiorescenza che si presenta nettamente separata dalla parte fogliosa e pressocché afilla.
Le pinnule laterali delle foglie sono variamente e, spesso, irregolarmente divise. I segmenti finali variano da ellittici a obovati a oblunghi. Talora sono ben differenziali con il loro breve picciolo ma, altre volte, sono prodotti dalla gemmazione o dalla suddivisione in lobi di un altro segmento, spesso quello finale.
L'infiorescenza e la relativa fruttificazione sono ramose e sempre apicali e hanno uno sviluppo moderatamente scalare che si protrae e si sviluppa nel tempo, producendo ampie biforcazioni e ramificazioni. Come si può osservare nelle immagini allegate, nelle piante più floride il numero dei fiori e delle infiorescenze, con i frutti portati a regolare maturazione, può essere molto elevato. In un solo ramo fruttifero si è arrivati a contare circa ottanta capsule, quasi tutte regolarmente sviluppate.
L'infiorescenza è caratterizzata da due elementi tipici ed esclusivi di questa specie che sono utili per una corretta determinazione. Innanzitutto, la presenza su peduncoli e pedicelli di un indumento di corti peli glandulosi traslucidi, non sempre facilmente individuabili e non molto duraturi nel tempo. Peduncoli e ascella dei pedicelli sono, inoltre, caratterizzati dalla presenza di minuscole brattee lesiniformi o lanceolate acute, più strette del supporto corrispondente. Sono ben visibili e delineate e perdurano nel tempo, oltre la completa maturazione dei frutti.
I singoli fiori sono retti da pedicelli lunghi, orientativamente, quattro-otto millimetri.  
I sepali, di colore verde tendente al giallognolo, sono lanceolati acuti, hanno il margine irregolare un po' ondulato e sono lunghi circa tre millimetri.
I petali sono normalmente quattro, talora cinque. Hanno una tipica forma a cappuccio ma, soprattutto, hanno il contorno abbondantemente fimbriato, anche se in maniera disordinata, per oltre la metà del lembo. Talora, i filamenti sono ancora più lunghi della parte integra del lembo che, in tal caso,  presenta una larghezza molto ridotta. Il colore è un giallo intenso ma il lato inferiore, nella parte propriamente a cappuccio, può essere di una tonalità  giallo-verdognola. Il diametro della corolla è, orientativamente, di circa 1,5 cm.
Il periodo della fioritura ricade nei mesi di maggio e giugno.
La successiva fase maturazione dei frutti si protrae a lungo nel tempo e, pur essendo i semi già formati, i carpelli delle capsule restano saldamente chiusi rimandando ancora la dispersione dei semi a un periodo successivo che, per la propagazione della specie, risulta più favorevole.
Tutte le immagini allegate riferite alle capsule, pur essendo state riprese anche nel tardo periodo estivo, contengono ancora i semi strettamente racchiusi e la loro estrazione, senza lesionarli, al fine di poterli fotografare e documentare, non è molto agevole.
I frutti sono costituiti da capsule subsferiche formate da quattro o cinque carpelli (o loculi) contenenti i semi. I carpelli, ben distinti nella metà superiore della capsula, generalmente terminano con un'appendice acuta lunga alcuni millimetri. Inizialmente le appendici sono convergenti ma, in seguito, divaricate verso l'esterno. Alla maturità, il diametro delle capsule è di circa sei-otto millimetri.
La superficie delle capsule appare finemente rugoso-reticolata e foveolata con escrescenze glandulose.
I semi hanno, tendenzialmente, la forma di uno spicchio sferico con due facce piane e il dorso curvilineo. Il due spigoli laterali sono generalmente arrotondati e poco marcati. In qualche località osservata, si presentano, invece, ben marcati e sporgenti. La lunghezza è di circa 1,5-1,8 mm.
La superficie dei semi è densamente verruccosa e, tendenzialmente, di colore nerastro. Tuttavia è ampiamente chiazzata e cosparsa da uno strato ceroso che le conferisce una tonalità grigio-cinerina o, raramente, rossiccia. Negli ingrandimenti appare spesso come “a pelle di rospo”. (L'immagine presente in questa pagina è riferita a un sito collinare, quella dello slideshow  a una popolazione costiera).
Aggiungo che la tonalità della parte erbacea delle piante, indicata genericamente come grigio-cinerina,  è molto variabile fino ad arrivare a un appariscente colore verde glauco, assai evidente in mezzo alla restante vegetazione. Inoltre, occorre rimarcare che l’intera pianta ha un inconfondibile e molto intenso odore aromatico che potrebbe non essere gradito a tutti.
Rimane in sospeso un problema di  nomenclatura relativo al nome della specie da usare, nel nostro caso, in italiano. L’espressione "Ruta a foglie strette", traduzione del binomio linneano "Ruta angustifolia" , appare fuorviante e poco corrispondente alla morfologia della pianta. Sembra lecito supporre che l'Autore non si riferisse alle "foglie" ma alle "brattee" dell'infiorescenza. Ne consegue che la denominazione "Ruta a brattee strette", oltre a rispettare il senso letterale, sarebbe assai più corretta e indicativa della morfologia della pianta.
Ruta angustifolia (Ruta a brattee strette) è una specie relativamente rara e in Italia vegeta solo in poche regioni. Anche per quanto riguarda la Sardegna, le segnalazioni sono piuttosto scarse.
Questa descrizione e le immagini allegate sono riferite ad alcuni siti della Sardegna centro-orientale, dall'ambiente costiero a quello collinare interno, fino a circa cinquecento metri di altitudine, indipendentemente dal substrato. L'ambiente di elezione è quello della bassa macchia mediterranea con una chiara preferenza per i posti aridi, asciutti, rocciosi e assolati. Tuttavia, malgrado queste scelte ambientali piuttosto estreme, le piante superano con relativa facilità la lunga e siccitosa estate mediterranea.

Nota di Botanica sistematica
Ruta angustifolia (Ruta a brattee strette) è assai affine a Ruta chalepensis (Ruta di Aleppo).
Si differenzia per avere:
-  le brattee dell'infiorescenza lesiniformi o lanceolate acute con la base larga, al massimo, quanto il peduncolo corrispondente,
- per l'indumento di peli glandulosi presente su peduncoli e pedicelli fiorali,
- per le frange dei petali lunghe quanto o più della parte integra,
- per avere l'infiorescenza più aperta e molto più ricca di fiori.
- per avere i semi cosparsi, anche se non in maniera uniforme, da uno strato ceroso,
- per preferire ambienti più aridi e asciutti denotando, nel contempo, una più elevata resistenza alla calura e alla siccità estiva.
Ruta chalepensis (Ruta di Aleppo), al contrario, ha le brattee molto più larghe, manca dell'indumento di peli glandulosi, ha le frange dei petali assai più corte che interessano solo una parte ridotta del lembo, l'infiorescenza è più compatta e  pauciflora, i semi mancano dello stato ceroso e infine, preferisce ambienti più ricchi e freschi ma mostra una minore resistenza nel superamento della lunga estate mediterranea.
(27 agosto 2024)
(Ultima revisione: 04/09/2024)




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