Asplenium ruta-muraria subsp. ruta-muraria - Asplenio ruta muraria
Asplenio ruta muraria
Appartengono a questa divisione varie famiglie di piante, tra cui le più note sono felci ed equiseti. Si differenziano dalle cosiddette "piante superiori" perché la loro riproduzione non avviene tramite i semi, ma per mezzo di spore racchiuse negli sporangi che sono abitualmente, ma non sempre, posti nella pagina inferiore delle foglie.
Asplenium ruta-muraria subsp. ruta-muraria è un’Emicriptofita rosulata con gemme svernanti al livello del terreno portate da un corto rizoma sotterraneo. La parte aerea non è tuttavia disposta secondo una rosetta regolare, come vorrebbe l'epiteto "rosulata" e come si trova in altre specie, ma è piuttosto irregolare anche in considerazione del fatto che, abitualmente, vegeta nelle fessure dei muri e delle rocce.
Le fronde sono alquanto diverse da come ci si aspetterebbe per una felce e ricordano, in qualche modo, le fronde di alcune piante superiori. La lamina e bi- o tri- pennatosetta, gli ultimi segmenti (le pinnule) sono di forma variabile e irregolare, il margine è dentato. La lamina è glabra, alquanto consistente, di colore verde in entrambe le pagine, sorretta da un corto picciolo del medesimo colore.
L'altezza della pianta è di circa dieci centimetri ma, poiché di solito emerge da una fessura, ha un aspetto ancora più minuto.
Nella pagina inferiore delle foglie fertili sono presenti gli sporangi (o sori) che spesso sono relativamente voluminosi e appariscenti, come si può notare facilmente nelle immagini allegate.
E’ una specie molto diversa dalle altre felci, umile e poco appariscente tuttavia, all'attenta osservazione manifesta vari aspetti piuttosto interessanti.
Asplenium ruta-muraria subsp. ruta-muraria (Asplenio ruta muraria) è abbastanza comune in tutta l'Italia, vegeta generalmente sulle rocce carbonatiche ed è una tipica specie rupicola.
Le immagini allegate sono state riprese sulle montagne carbonatiche della Sardegna centro-orientale a un'altitudine milleduecento metri sul livello del mare.
(18 dicembre 2011)
(Ultima revisione: 24/05/2021)
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